Spedale Spirito Santo
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Questo edificio, sede di una delle più antiche opere pie della Città, fu eretto e fondato da Giovanni D’Aymo nel 1392 all’Incrocata (importante crocevia della città antica) e affidato alla gestione dei Padri Domenicani, per l’accoglienza dei pellegrini e degli infermi. Successivamente crollato, fu ricostruito nel 1548 dal mirabile architetto militare Gian Giacomo dell’Acaya, già autore del Castello di Carlo V, delle Mura cittadine e della città fortificata di Acaya, oltre che di importanti fabbriche militari in tutto il Regno di Napoli. In questo edificio si rileva il particolare talento dell’architetto militare che si manifesta nella struttura sobria ma solida, poggiante su di un pronunciato zoccolo bugnato e scandito dal susseguirsi ritmato delle paraste binate di ascendenza albertiana, modanate e percorse da una scanalatura che le esalta e dà loro più slancio. Il motivo a bugnato caratterizza anche le aperture regolari del primo ordine, fino al primo portale: oltre questo, la mutata scansione delle aperture suggerisce la presenza dell’annessa cappella dello Spirito Santo, priva di facciata sul fronte strada, ma ugualmente riconoscibile anche dalle aperture su via Galateo. All’interno, lo Spedale è caratterizzato da due grandi vani voltati a botte e intersecati da lunette: essi rappresentavano le due principali infermerie e corrispondono allo sviluppo delle prime tre scansioni leggibili dall’esterno. Le infermerie sono in asse con la piccola cappella, così che gli ammalati, dal proprio giaciglio, potessero seguire la Messa attraverso la porta che comunica in direzione della cappella. Nel cortile si aprivano altre botteghe e spezierie sempre a servizio della cura dei malati. Attualmente, un ala dell’edificio ospita un cinematografo che occupa le due infermerie principali; le altre ali del palazzo e i piani superiori accolgono gli uffici della Direzione Compartimentale dei Tabacchi.
FORMER HOSPITAL OF THE HOLY SPIRIT
This building once housed one of Lecce’s earliest charitable institutions; built and founded by Giovanni D’Aymo in 1392 near the Incrocata (an important crossroads in the old town), it was assigned to the Dominican Friars to be run as a hospital caring for pilgrims and the sick. It later collapsed but was rebuilt in 1548 by an admirable architect of military buildings, Gian Giacomo dell’Acaya, who had already designed the Castle of Charles V, the town walls and the stronghold town of Acaya, as well as important military buildings throughout the Kingdom of Naples. The building exemplifies this military architect’s exceptional skills: an austere, solid structure sits above a protruding ashlar-work base, marked by a lively succession of binary half-columns of Albertian influence, moulded and grooved to enhance their upward thrust. The ashlar-work pattern is also a feature of the windows placed at regular intervals on the first level, as far as the first doorway; beyond this point the different position of the windows marks the presence of the adjoining Chapel of the Holy Spirit, which has no façade on the main road, but is distinguished by its windows on ‘via Galateo’. Inside, the hospital has two large halls with barrel-vaulted ceilings interspersed with lunettes: these constituted the two main wards and correspond to the three external segments of the building. The wards are in line with the small chapel, so the sick also could attend Mass from their beds by watching through a door that led into the chapel. Around the courtyard stood workshops and pharmacies catering for the needs of the sick. One wing of the building now houses a cinema that fills the area once occupied by the two wards; the other wing and the upper floors now house the offices of the ‘Direzione Compartimentale dei Tabacchi’.