Chiesa Sant'Anna
La Chiesa di Sant’Anna (iniziata nel 1680) presenta una struttura architettonica semplice, lineare, di impronta classica e ripropone lo stesso disegno compositivo della facciata principale della Cattedrale, uno dei motivi che ha suggerito la sua attribuzione al medesimo autore, Giuseppe Zimbalo (1620-1710), detto lo “Zingarello”. Il prospetto risulta inquadrato entro i margini di due parallelepipedi sovrapposti, ma di ampiezza differente, coronati da timpano e conclusi da copertura a capanna. Le colonne di sostegno per il secondo ordine sono sostituite da due paraste per lato che inquadrano due nicchie, con le statue di San Pietro a destra e San Paolo, a sinistra. A conclusione delle paraste, i capitelli corinzi sono collegati tra loro con festoni floreali. Agli spigoli esterni dell’edificio le colonne portanti sono sostituite dalle stesse paraste, posate su una pronunciata zoccolatura. Nel secondo ordine, al di sopra della cornice dentellata e aggettante, troneggia una statua di Sant’Anna a mezzo busto, affiancata da due angeli. Anche qui si ripropone la tripartizione con paraste del primo ordine e le due nicchie accolgono le statue di Sant’Andrea a destra e San Giovanni Evangelista a sinistra. In corrispondenza del portale d’ingresso, inquadrato da un architrave con fregio, un finestrone entro una cornice mistilinea, con tre pinnacoli ornamentali, risale verso un secondo cornicione aggettante fino ad introdurre il timpano a spiovente che ripropone il medesimo motivo a dentelli. Un oculo ellittico, posto al centro come a simboleggiare la divinità, è affiancato da due propaggini di paraste che configurano il timpano spezzato, per andare poi a sostenere sul tetto due vasi e due calici, a completamento della composizione. Sulla parete destra dell’edificio, verso il palazzo del Conservatorio, c’è una seconda porta d’ingresso, inquadrata da un portale modanato e quattro finestre, due delle quali originatesi da un matroneo, mentre le altre due, più in alto, sono allungate per favorire la penetrazione della luce. Si tratta di un complesso edilizio architettonicamente ben strutturato e solido nella sua elegante scansione formale, che in sé riassume gli elementi e l’impostazione stilistica suggeriti dalla concezione ideologica della Controriforma, quali si riscontrano in altre chiese cittadine, la Chiesa di Sant’Irene e quella del Gesù.