La Chiesa fu costruita nel 1543 per volere della fiorente colonia di veneziani residente nella Città e per questo fu intitolata a S. Marco. Fino ai primi decenni del XIX secolo era inserita all’interno del tessuto abitativo, il “quartiere dei veneziani”, e nei suoi pressi correvano anticamente le “Logge dei Mercanti” e la sede del Consolato veneziano. I veneziani, desiderosi di avere una chiesa per celebrare i propri uffici religiosi, espressero tale necessità al Vescovo di Lecce G.B. Castromediano, che donò loro la cappella di S. Giorgio sita nell’area centrale della “Piazza dei Mercanti”. Essi dettero allora l’incarico di trasformare la vecchia struttura al più celebre architetto attivo in città, Gabriele Riccardi. A lui riconducono sia il semplice schema geometrico della facciata di stampo tardo-rinascimentale, un unico blocco cubico che concentra tutta la sua ricchezza ornamentale nell’asse centrale portale-rosone, sia gli elaborati fregi scultorei in pietra leccese che connotano i portali e richiamano da vicino analoghi elementi ornamentali presenti nella parte inferiore della facciata della chiesa di S. Croce. Si vedano, ad esempio, il fitto motivo a candelabre e a intrecci viminei che decora il portale centrale lungo la cornice, dietro le colonne, sull’architrave e sull’arco della lunetta, e la teoria di archetti pensili disposti in alto a chiusura del prospetto frontale. Completa la decorazione di quest’ultimo, sempre sulla lunetta del portale d’ingresso, il leone alato con il libro, simbolo dell’evanglista S. Marco: anch’esso, per la sua araldica eleganza, si avvicina al gusto plastico del suo celebre maestro. Proseguendo a destra della chiesa si trova il portale laterale reso interessante dai raffinatissimi motivi decorativi di sapore ancora rinascimentale ma chiaramente inclini al nuovo gusto adriatico. L’interno si articola in un solo vano caratterizzato da una volte a botte lunettata decorata da vigorosi motivi floreali e ghirlande: un tempo doveva esserci anche un altare con un ricco paliotto in pietra con statue, oggi perduto. La chiesa ha subito un radicale intervento di restauro alla fine del XIX secolo, mentre più recente è il lavoro di recupero dei paramenti esterni della facciata. Annessa alla chiesa, sulla sinistra, vi è il Sedile, costruito nel 1592 su incarico dell’allora sindaco veneziano Piero Mocenigo, in sostituzione del vecchio abbattuto nel 1588. L’edificio, un interessante mescolanza di spirito gotico e rinascimentale, è caratterizzato da quattro pilastri forati ad ovuli che incorporano una colonna, fra cui si aprono grandi arcate ogivali a sesto acuto sormontate da logge e decorate da trofei. Il tipo di pilastro angolare richiama il tipo ideato con molta probabilità da Gabriele Riccardi: lo stesso pilastro si può vedere, infatti, anche all’angolo della fiancata destra di Santa Croce. Anticamente, come si osservava in stampe d’epoca della piazza, l’edificio era completato anche da un orologio sormontato da due statue. La struttura, utilizzata in passato per vari usi istituzionali e come luogo di esposizione, fino al 1851, è stata sede del Municipio della città mentre oggi è destinata nuovamente a mostre d’arte ed esposizioni.