Nato a Lecce il 28 ottobre 1837, primo di sette figli, entrò a dieci anni nel Reale Collegio dei Gesuiti, una delle più prestigiose scuole del Regno, dove dimostrò presto grande predisposizione per la Fisica e la Matematica. Uscì dal Collegio nel 1857, decorato del Giglio d’Oro, la massima onorificenza per i migliori alunni. Durante i suoi studi al Collegio di Lecce, si appassionò allo studio dell’elettricità, soprattutto per opera del suo insegnante P. Nicola Miozzi, vero esperto della scienza, che stava rapidamente guadagnandosi l’attenzione di tutti per le applicazioni pratiche che lasciava prevedere. E proprio con il Miozzi che Candido partecipò, dal 14 al 27 gennaio 1859, alla realizzazione di uno dei primi esperimenti di illuminazione elettrica pubblica, l’illuminazione con una lampada ad arco alimentata da una batteria di pile Bunsen del palazzo dell’Intendenza , alla presenza del Re Ferdinando II, in visita a Lecce. Conseguita a Napoli la laurea in Matematica e Fisica, Candido tornò a Lecce dove aprì una scuola privata presso la sua abitazione, in via Regina Isabella, che divenne presto il regno delle applicazioni dell’elettricità. Infatti, non solo fece arrivare o costruì egli stesso numerosi apparecchi per l’insegnamento, ma ideò numerosi dispositivi che applicò alla gestione della casa, dai campanelli di allarme ai dispositivi di sicurezza, e alle sveglie. Alcuni di questi dispositivi possono, a buon diritto, essere considerati i precursori di apparecchi ancora in uso oggi. La principale delle sue applicazioni dell’elettricità è costituita, senza dubbio, dalla rete di orologi pubblici elettrici sincroni, da lui ideata e realizzata a Lecce tra il 1868 e il 1874, prima del genere in Italia e una delle prime in Europa, che rimase in funzione praticamente fino al 1937. Tre dei quadranti sono ancora visibili oggi al Convitto Palmieri, alla Prefettura e all’Ospedale dello Spirito Santo. Per l’alimentazione dei suoi apparati elettrici, ideò una nuova pila elettrica, da lui denominata “pila a diaframma a regolatore”, ottenuta modificando le due pile di Callaud e di Minotto, entrambe modifiche della pila Daniell. Brevettò la sua pila nel 1867 e la presentò all’Esposizione Internazionale di Parigi di quell’anno, ottenendone una menzione onorevole. Ideò anche un pendolo elettromagnetico sessagesimale, di cui fece costruire un esemplare che avrebbe dovuto sostituire il pendolo meccanico, motore della rete di orologi elettrici. Progettò inoltre un sistema termoelettrico che avrebbe dovuto regolare automaticamente l’orologio motore al passaggio del sole sul meridiano di Lecce. Esperto costruttore di orologi solari, ideò anche un metodo eliografico per tracciare la linea meridiana. Nel 1881, Leone XIII lo nominò Vescovo coadiutore di Nicastro, in Calabria. La sua innata modestia lo portò a tentare invano di sottrarsi all’incarico. Nel 1888 fu inviato a reggere la Diocesi di Ischia e in occasione del suo insediamento ricevette onori e riconoscimenti anche da molti dei più famosi scienziati. Contribuì attivamente a far risorgere l’isola dalle rovine del disastroso terremoto del 1883, restaurando o ricostruendo, anche impegnando risorse personali, le chiese e il Seminario. Il 18 febbraio 1900 la Pontificia Accademia dei Nuovi Lincei lo nominò Socio corrispondente, in riconoscimento della sua attività di scienziato, che non si era interrotta con la nomina di Vescovo, dal momento che in tale veste costruì meridiane e brevettò un gassogeno automatico a prova di esplosione per l’impianto di illuminazione dell’Episcopio e del Seminario. Costretto nel 1901 a rinunciare all’impegno episcopale per una grave malattia, morì il 4 luglio 1906 a Ischia, dov’è ora sepolto.
BIRTHPLACE OF MONSIGNOR GIUSEPPE CANDIDO
Born in Lecce on 28th of October 1837, the first of seven children, he entered the ‘Reale Collegio dei Gesuiti’ (Royal College of Jesuits), one of the most prestigious schools of the kingdom, at the age of ten. He had a great talent for physics and mathematics. He completed his education in 1857, and was awarded the Giglio d’Oro (golden fleur-de-lys), the highest award for the top students. In college, he became passionately interested in studying electricity, thanks to his teacher P. Nicola Miozzi, a true scientific expert who was becoming well known for his inventions. Candido took part with Miozzi in the first experiments in public electric lighting, illuminating the Palazzo dell’Intendenza with an arc light and Bunsen batteries, in the presence of King Ferdinand II who was visiting Lecce (14th- 27th of January 1859). Candido obtained a degree in mathematics and physics at Naples University and returned to Lecce opening a private school in his house in via Regina Isabella, which became the main centre for studying electricity. Not only did he import, but also built apparatus for didactic purposes, and invented many devices for domestic use, alarm bells, security devices and alarm clocks. Some of these devices can quite rightly be considered the precursors of devices we still use today. The most important example of this use of electricity was the network of synchronous clocks that he designed and set up in Lecce between 1868 and 1874 that was still in use almost until 1937. It was the first of its kind in Italy and among the first in Europe.
Three of the quadrants are still visible at the Convitto Palmieri, at the Prefecture and the Hospital of the Spirito Santo. He designed a new battery for powering his electrical equipment by modifying the two batteries of Callaud and Minotto which were in turn a modification of the Daniell battery.
In 1867, he patented his battery and presented it at the International Exhibition in Paris the same year and was awarded an honourable mention. He invented a sixty second electromagnetic pendulum, which was meant to replace the mechanical pendulum and became the mechanism for electric clocks. He designed a thermoelectric system that was to regulate automatically the clock’s mechanism when the sun crossed the meridian in Lecce. He was an expert in solar clocks and invented a heliographic method for tracing meridians. In 1881 Pope Leo XIII, ordained him Bishop coadjutor of Nicastro in Calabria. He tried in vain to withdraw from the investiture, due to his innate modesty. In 1888, he was put in charge of the Diocese of Ischia and at his investiture was plied with honours and recognition by many famous scientists. He did his utmost to put the island back on its feet after the disastrous earthquake in 1883, restoring and rebuilding, even at his own expense the churches and the seminary. On the 18th of February 1900, the Pontifical Academy of New Lynxes, nominated him corresponding member, in recognition of his scientific work that he continued even when he became bishop, during which time he built meridians and patented an automatic explosion proof gazogene for illuminating the Bishop’s Palace and the Seminary. He was obliged to resign from his commitments as bishop due to a serious illness. He died on 4th July 1906 in Ischia, where he is buried.