Roca
è una delle marine di Melendugno, si affaccia sul Mar Adriatico
ed è sede di importanti scavi archeologici.
Sono di notevole importanza la Torre di avvistamento del Cinquecento,
le rovine del Castello, il Santuario della Madonna di Roca del XVII
sec. e la Grotta della Poesia
dove nel 1983 sono state scoperte iscrizioni messapiche.
A nord di quest'area archeologica sorge il centro abitato chiamato
Roca li posti, mentre lungo la strada per Melendugno vi è
il vecchio villaggio disabitato, costituito da una masseria, tale
borgo è sorto nel 148O quando la popolazione fuggì
dalle incursioni turche.
Recenti scavi archeologici hanno portato alla luce un imponente
sistema di fortificazioni risalente all'età del bronzo (XV
– XI sec. a.C.). Dagli studi effettuati si pensa che la città
sia stata assediata ed incendiata e quindi più volte distrutta
e ricostruita. Il sito fu comunque frequentato per tutta l'età
del ferro da numerose popolazioni, ma sono rimaste solo le tracce
di quella messapica (IV – III sec a. c.). A quest'epoca risalgono:
la cinta muraria, un monumento funerario, diverse tombe e delle
fornaci. Il nome messapico della città si pensa fosse Thuria
salentina.
Il sito fu successivamente abbandonato e rifrequentato solo in età
medioevale da popolazioni provenienti dall'impero d'oriente. Intorno
al XIV secolo Gualtieri di Brienne conte di Lecce, ricostruì
Roca dotandola di cinta muraria fortificata, ma neanche questo non
riuscì a fermare la furia invasiva dei Turchi che invasero
la cittadina trasformandola nella propria base operativa. Liberata
nel 1481 divenne rifugio dei corsari barbareschi allorché
Ferrante Loffredo decise di raderla al suolo.
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